Ezio Rossi nuovo allenatore della Città di Varese

La dirigenza aveva di fronte a sè due possibilità: continuare con l’assetto attuale o scegliere una strada nuova.

Ha scelto quest’ultima opzione. Da domenica prossima ovvero dalla sfida contro il Casale, sulla panchina del Città di Varese non siederà più l’esonerato David Sassarini ma Ezio Rossi, ex calciatore del Torino con una lunga esperienza da tecnico. E suo vice sarà Leonidas Neto Pereira, nome che in biancorosso ha firmato pagine indelebili nel periodo in cui i biancorossi militavano in serie B tra il 2010 e il 2015 lasciando uno score di 154 presenze e 31 reti.

Il presidente del Cdv Stefano Amirante, nel commentare una scelta che egli stesso ha definito “sofferta ma doverosa”, non avrebbe potuto essere più esplicito nello spiegare le motivazioni alla base del cambio di rotta: “questo è stato un periodo difficile anche a causa del Covid  – afferma- ma ciò non toglie che i risultati ottenuti finora, purtoppo, non corrispondono a quanto ci attendessimo, abbiamo perso sei partite senza segnare gol e ne abbiamo vinta una soltanto segnandone quattro, così con l’area tecnica ci siamo trovati e ci siamo chiesti come procedere, se proseguire con l’assetto attuale oppure cambiare tecnico e alla fine abbiamo scelto quest’ultima strada”.

A Rossi, ora, il compito di traghettare il Città di Varese almeno in una zona sicura al riparo da patemi di classifica liberando la squadra dalle sabbie mobili dell’ultimo posto in classifica occupato insieme con la Fossanese, unica squadra battuta finora da Lillo e compagni. “Con Rossi – prosegue Amirante- ci eravamo già parlati durante la scorsa estate, lo conoscevo da giocatore fin da quando andavo a vedere il Torino in curva Maratona e ho ritenuto fosse la persona adatta per il Città di Varese, non è da Varese stare all’ultimo posto in classifica e quindi occorre un cambio di passo”.

Gianni Califano, ex calciatore tra le altre del Prato e che con Rossi ha già avuto qualche frequentazione calcistica quando si trovava a Torino, si è detto disponibile “a dare il massimo aiuto perchè insieme possiamo uscire da questa situazione critica” assumendosi la sua parte di responsabilità se le cose finora non hanno girato per il verso giusto.

Rossi, dal canto suo, non vede  l’ora di cominciare a scendere in panchina: “sono molto contento di essere qui a Varese- spiega – peraltro vi è un forte legame con il Torino in cui ho giocato per 18 anni tra giovanili e prima squadra per più aspetti, lo stadio di Varese è dedicato a uno degli “invincibili”, come li chiamano a Torino, Franco Ossola, Peo Maroso è stato una colonna storica del Varese, l’ex tecnico Giuseppe Sannino aveva preso casa a Torino”. Per la sua modalità di approccio alla conduzione tecnica, Rossi si ispirerà al collega Eugenio Fascetti che, afferma, “è stato mio maestro di vita”.

E aggiunge: ” cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza, è chiaro che ci vogliano tempo e pazienza così come che sia necessario lavorare tutti insieme in piena comunione di intendimenti per venire fuori da una situazione come l’attuale che non è certo da Varese”.

Neto Pereira è sulla stessa lunghezza d’onda: “sono molto contento del mio ritorno a Varese –  conclude – una maglia che mi sono sempre sentito addosso, spero davvero di contribuire al bene del Città di Varese e a regalare felicità ai suoi tifosi”.

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